La sala è una delle più antiche del Vecchio Episcopio, infatti una parete e gli archi che la dividono in due parti risalgono all’XI secolo come i pulvini posti su colonne di granito di epoca romana.
Tra i manufatti di epoca paleocristiana sono il sarcofago di Gorgonio databile al IV secolo e scolpito con episodi legati ai temi della traditio legis e alla vita di Cristo, a partire dalla Natività con una delle sue prime raffigurazioni; l’urna funeraria di San Dasio legionario romano e cristiano martire nel 303 a Dorostoro nella Mesia (attuale Bulgaria: il 24 maggio 2002 Papa Giovanni Paolo II, in visita in Bulgaria, ha fatto dono al Patriarca ortodosso locale di una reliquia di San Dasio già conservata ad Ancona); un repertorio di statue di Vescovi storici come San Marcellino, coprotettore della città e il suo codice Evangeliario in pergamena del VI secolo a cui furono attribuite proprietà salvifiche, poiché si tramanda che permise al Vescovo di estinguere miracolosamente un incendio divampato nella città come è raffigurato nella sontuosa custodia opera dell’argentiere Vincenzo Belli I realizzata nel 1756 ca.; il Bastone Pastorale proprio dei Patriarchi ortodossi, donato insieme ad altre insigni reliquie da Paolo Paleologo nel 1381 alla Chiesa di Ancona, e alcune immagini scolpite della Madonna con il Bambino nelle varianti iconografiche della Odighitria e della Glicophilousa in stile bizantino a testimonianza delle importanti relazioni tra Ancona e l’Oriente; mentre rapporti artistici di gusto ravennate sono ravvisabili in frammenti lapidei e in un ventre d’ambone.